Giulio Minoletti
Casa Albergo
1965–1970
La casa-albergo di via Bertani è uno degli episodi residenziali più rappresentativi della sperimentazione tipologica nell’architettura residenziale borghese della fine degli anni Sessanta; la ricerca progettuale sugli spazi dell’abitare, la definizione del rapporto tra architettura e natura e la sintesi tra modernità e classicità la rendono un esempio originale e per certi versi inedito nel panorama dell’architettura milanese. L’edificio è caratterizzato dalla presenza di tre grandi ordini di loggiati aperti verso il Parco Sempione e scanditi da eleganti pilastri a sezione ottagonale, rivestiti in cemento martellinato. Ad ogni due campate di ciascun loggiato corrisponde un alloggio duplex ad unico affaccio, interamente vetrato verso la loggia. Il basamento bugnato su cui si impostano i loggiati ospita un piano di alloggi, anch’essi a doppia altezza, e il piano terra a uffici, ribassato di circa un metro rispetto alla strada. L’atrio d’ingresso della casa, come in altri edifici residenziali progettati da Minoletti, è raggiungibile attraverso un’ampia scala che scende dal livello stradale fino a raggiungere la quota della portineria e degli ascensori. Le pareti dell’atrio, interamente rivestite in pannelli di legno alternati a grandi specchi, in alcuni punti lasciano spazio a eleganti motivi geometrici formati da specchi più piccoli incastrati nel rivestimento e disposti secondo uno schema astratto. L’ingresso carrabile, all’estremità destra della facciata, conduce ad una rampa che porta al livello dell’autorimessa, ricavata al di sotto del giardino interno. Se dal punto di vista della composizione architettonica è evidente l’analogia con il palazzo rinascimentale e quello neoclassico, dove a un solido basamento si sovrappone un sistema formato da colonne e architrave, è il tema dell’alloggio duplex a costituire la grande innovazione tipologica dell’edificio: ciascun piano ha undici alloggi a doppia altezza distribuiti da un corridoio centrale, sei verso via Bertani e cinque verso il giardino interno, dove al posto del loggiato è presente una leggera balconata continua. L’alloggio è un grande spazio alto 4,60 metri destinato a soggiorno, con una piccola cucina posizionata a fianco dell’ingresso e il lato verso l’esterno interamente vetrato. Dalla grande vetrata si accede alla loggia, verso il Parco Sempione, o alla balconata, verso il cortile interno. Una scala in linea conduce al soppalco con la zona notte direttamente affacciata sullo spazio sottostante, a una piccola cabina armadio e al bagno, situato sopra il corridoio di accesso agli alloggi. Lo schema tipologico ad alloggi duplex è senza dubbio debitore del celebre modello dell’Unité d’Habitation di Le Corbusier, ma - rimanendo in ambito milanese - anche del cosiddetto “grattacielo orizzontale” di Luigi Figini e Gino Pollini al quartiere Harar (1951-1955). Il fronte verso il giardino, con balconate continue al posto dei loggiati, ha due campate occupate dal vano scala e dal montacarichi di servizio. Questo volume tecnico, leggermente arretrato, introduce un’asimmetria nella regolarità del prospetto interno. Anche in questo edificio residenziale, come in altri progettati a Milano da Giulio Minoletti, la scala è considerata un puro elemento di servizio accessibile dall’esterno, mentre i due ascensori padronali sbarcano direttamente sul corridoio che distribuisce gli alloggi. Il giardino, realizzato al di sopra dell’autorimessa sotterranea, si spinge in profondità all’interno dell’isolato per oltre 60 metri ed è sistemato - analogamente al Parco Sempione - secondo il modello “all’inglese”, in cui la posizione delle essenze non segue un disegno geometrico. Oltre ad avere il medesimo impianto volumetrico, infatti, gli alloggi rivolti verso l’interno godono di una percezione visiva dell’ambiente naturale simile a quella degli alloggi rivolti verso il Parco.
Lieu: Milan, Italy
Type: Logement
Client: Immobiliare Santa Giovanna
Photography: Gianluca Gelmini
Text: Lombardia Beni Culturali
Publié: Février 2019
Catégorie: Architecture